LA DONAZIONE TROVARELLI

Già da fine gennaio 2024, gli eredi della famiglia Trovarelli presentavano alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti, una comunicazione inerente al possesso/detenzione di reperti archeologici lapidei in un cortile di via dei Volsci insieme con un’iscrizione che ne attestava la presenza in quel luogo dal 1864. Preso atto della volontà dell’Amministrazione Comunale di accettare i reperti donati, il 7 maggio è stato effettuato il trasloco da via dei Volsci ai giardini di Forte Sangallo con l’ausilio del personale del Comando Carabinieri TPC Reparto Operativo Sezione Archeologia.

Fin dagli inizi dell’Ottocento la Famiglia Trovarelli era stabilmente presente a Nettuno e vi godeva di un certo benessere, in quanto proprietaria di terreni e casali. Nel 1828 la famiglia possedeva già il magazzino con cantina in via dei Volsci, dove poco più tardi vennero collocati i reperti lapidei.

La raccolta consiste di 17 elementi lapidei architettonici di età romana. L’insieme ha le caratteristiche di un deposito ed è coerente per tipo di materiale, per luogo e modalità di conservazione ad altri depositi documentati a Nettuno, provenienti da tutto l’antico territorio anziatino, non derivati da specifici scavi, lasciati in loco in quanto rappresentavano la parte meno interessante dei ritrovamenti; le epigrafi, le statue, i bassorilievi e i marmi pregiati entravano di diritto nella disponibilità del Vaticano tramite l’affittuario camerale, e dopo il 1831 in quella dei Principi Borghese.